Con emozione annunciamo un nuovo inizio per la “è”: la sua trasformazione.

Tutti i soci fondatori dell’associazione “è”, creata nel 2012, avevano già esperienza nel campo dell’associazionismo e l’hanno messa a disposizione per contribuire alla promozione della cittadinanza attiva e della partecipazione alla cultura.

La cultura è considerata come un insieme di significati e di comportamenti, condizioni economiche e sociali legate alla storia e alla tradizione. Cittadinanza attiva significava per noi riflettere profondamente su cosa sia la cultura contemporanea e come partecipare attivamente alla sua creazione.

Abbiamo scelto il nome “è” perché suggerisce la contemporaneità, ma anche la presenza, l’essere.

Abbiamo iniziato la nostra attività con dei piccoli incontri legati al cinema d’animazione per passare successivamente all’arte urbana.Ci siamo inoltre dedicati all’educazione non-formale perché nel nostro lavoro lo sviluppo delle competenze personali e professionali è stato sempre molto importante: in quest’ambito abbiamo organizzato un incontro internazionale di giovani, Citizens Of Cityscape, e uno di adulti, Experiential Learning As A Tool For Adult Literacy Education, entrambi sostenuti dall’Unione Europea.In seguito a questi progetti internazionali abbiamo deciso di lavorare sul territorio locale: il quartiere Aurora di Torino. La passeggiata sonora Aurora Sonora è stato il nostro modo di conoscere meglio, e invitare altri a farlo, la nostra città e la nostra relazione con lei. La musica e il suono erano i linguaggi che abbiamo scelto per “meditare” su quel contesto urbano in continuo mutamento.

L’arte e la formazione sono stati sempre i due fili conduttori delle nostre attività sia locali sia internazionali, per questo ci è sembrato naturale unire al nostro gruppo nuove persone incontrate recentemente sulla nostra via: artisti, esperti museali, arteterapeuti, insegnanti e formatori, medici, psicologi e sociologi. Molte di queste figure sono legate all’ambito della cura, la quale – intesa nel senso più ampio del termine – diventa così, oggi, il terzo filo conduttore della nostra attività.

Adesso insieme formiamo la nuova “è” per immaginare una realtà che contribuisca a 360 gradi all’evoluzione delle persone e delle comunità attraverso l’arte. Continueremo a farlo con una prospettiva “dal basso” e inclusiva, per mettere i nostri strumenti a disposizione di molti.

Dedichiamo la nostra operazione di rinnovamento a Barto Pedro Orent-Niedzielski, una delle vittime dell’attentato di Strasburgo: Bartek, la tua creatività e i valori che hai trasmesso a chi fra noi ha avuto la fortuna di conoscerti ci hanno guidati e motivati.

 

Izabela Smela
Elena Maria Olivero

 
 

With emotion we announce a new beginning for Associazione “è”: its transformation.

All the founding members of “è”, created in 2012, already had experience in the field of NGOs and made it available to contribute to the promotion of active citizenship and participation in culture.

We have always considered culture as a set of meanings and behaviors, economic and social conditions linked to history and tradition. Active citizenship meant for us to reflect deeply on what contemporary culture is and how to actively participate in its creation.

We chose the name “è” because in italian it suggests contemporaneity, but also presence, the being.

We started our activity with small meetings related to animated films to then move to urban art. We have also dedicated ourselves to non-formal education because in our work the development of personal and professional skills and competences has always been very important: in this context we have organized an international meeting of young people, Citizens Of Cityscape, and one of adults, Experiential Learning As A Tool For Adult Literacy Education, both supported by the European Union.

Following these international projects we decided to work in local context: the Aurora district of Turin. The Aurora Sonora soundwalk was our way of getting to know our city better, and invite others to do so, and to develop our relationship with it. Music and sound were two languages we chose to “meditate” on that ever-changing urban context.

Art and education have always been the two main threads of our activities, both local and international, so it seemed natural invite to our group new people we met recently on our way: artists, museum experts, art therapists, teachers and trainers, doctors, psychologists and sociologists. Many of these figures are linked to the field of care, which – understood in the broadest sense of the term – becomes, today, the third thread of our work.

Now together we form the new “è” to imagine a reality that contributes on 360 degrees to the evolution of people and communities through art. We will continue to do so with a “bottom-up” and inclusive perspective, to make our tools available to many.

We dedicate our transformation to Barto Pedro Orent-Niedzielski, one of the victims of the Strasbourg attack: your creativity and the values you have transmitted to those of us who have had the luck to meet you, have guided and motivated us.

Izabela Smela
Elena Maria Olivero